LAMPO DI VITA
 
 
A quel tempo ero solo un ragazzo
che stava cambiando la pelle
non ero padrone di niente
ero un angelo fragile e ribelle
a scuola me ne fregavo dei voti
non volevo essere giudicato
ma quanto entusiasmo che avevo
e quanta voglia di imparare a volare

e che voglia di stare ad ascoltare

e conoscere tutte le cose
ma i professori non insegnano niente
bisogna sempre fare da soli
volevamo imparare a fregare il dolore
essere felici imparare l’amore

chissà se tu sei cambiata
chissà dove sei finita
in questo lampo di vita
chissà se sei stata amata

chissà se quella ferita
chissà se poi è guarita
in questo lampo di vita
chissà se ti sei salvata

a quel tempo eri una ragazza

nascosta tra i capelli e gli occhiali
un angelo ingenuo e ribelle
che provava ad aprire le ali

e chissà se hai imparato a fregare il dolore
se sei felice

se hai imparato l’amore

chissà se tu sei cambiata
chissà dove sei finita
in questo lampo di vita
chissà se sei stata amata 

chissà se la tua ferita
chissà se poi è guarita
in questo lampo di vita
chissà se ti sei salvata

 

 

Intervista a Luca Carboni

In Lampo di vita dici: “Ma i professori non insegnano niente bisogna sempre fare da soli”. Che cosa avresti voluto da loro che non ti hanno dato?
Ma io ce l’ho un po’ con i professori. Ho avuto un pessimo rapporto con la scuola, molto conflittuale. Non ho imparato niente e da grande mi sono fermato a riflettere del perché di questo, arrivando alla conclusione che la colpa non è solo mia. Da bambino non è che io mi rifiutassi di imparare, anzi ero curioso di sapere e conoscere, ma mi sono imbattuto in una dimensione poco creativa e rigida che non mi ha permesso di trovare le chiavi per entrare.


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