Il calcio è uno sport speciale perchè è la collaborazione di undici giocatori per raggiungere un unico obiettivo
E ovviamente impariamo cos’è la solidarietà, l’amicizia, la cooperazione, il supporto
Non provare a essere il nuovo Kakà o il nuovo Messi
Perchè non puoi esserlo, non puoi essere il nuovo devi essere te stesso.
I ragazzi che amano questo sport sognano di essere grandi campioni
Ma io penso sia molto più importante essere dei grandi uomini
 
 
Mourinho – Spot Adidas    
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ROBERTO BAGGIO
Non smettete di sognare“, parola di Roberto Baggio
“A veder giocar Baggio ci si sente bambini. Lui è l’impossibile che diventa possibile.
Una nevicata che scende giù da una porta aperta nel cielo”.
Chi lo ama lo ricorderà così, come lo ha descritto Lucio Dalla o come lo ha pennellato
Jorge Valdano: “Un talento libero, delicato, preciso. Tutti corrono, mentre lui frena;
tutti giocano a memoria, mentre lui crea; tutti sono stressati, mentre lui resta freddo.
In un mondo di centrocampisti che non ragionano,
Baggio è il simbolo del calcio che ci piace”. Forse è proprio così.
La magia delle sue giocate, la poesia dei suoi tocchi, quelli che tanto ci mancano,
oggi, sarebbero l’urlo adatto a squarciare il silenzio degli stadi vuoti.
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quando il calcio era un gioco…

 

dedicato a tutti i nostalgici inevitabilmente innamorati di un calcio che ormai non c’è più

… noi, quei bambini cresciuti con il pallone tra i piedi…

… noi amanti del calcio universale senza confini, bandiere e discriminazioni…

… noi che abbiamo imparato a leggere sulle figurine Panini …

… noi che giocavamo nel Parco Del Sole fin quando non si affacciava la signora del primo piano…

… noi che un tiro più alto andava dietro alle ringhiere ed era una parola andarlo a prendere…

… noi che… le partite infinite… ore e ore senza stancarci mai…

… noi che…finivamo in fretta i compiti per andare a giocare a pallone sotto casa…

… noi che…costretti alla regola di “portieri volanti” o ” chi si trova para”…

… noi che…”portieri volanti” e…”segnare da oltre centrocampo vale?” – Vale…vale tutto!

… noi che…quando si facevano le squadre, se venivamo scelti per primi ci sentivamo davvero i più bravi, i più Importanti…

… noi che…l’ultimo che veniva scelto era sicuramente destinato ad andare in porta…

… noi che…avevamo sempre un soprannome passibilmente infamante ma nessuno si offendeva…

… noi che…chi arriva prima a dieci ha vinto…

… noi che…mentre facevamo finta di non sentire il richiamo della mamma quando incombevano le tenebre, c’era sempre qualcuno che diceva: “chi segna l’ultimo vince” incurante del punteggio che magari era in quel momento 32 a 1…

… noi che…il pallone di cuoio sapevano come era fatto perché lo vedevamo in Tv esclusivamente ad esagoni bianchi e neri…

… noi che…o il SUPER TELE o il SUPER SANTOS (in mancanza d’altro) o l’ELITE (lo standard) o il TANGO DIRCEU se andava di lusso o nei giorni di festa…

… noi che… non potevamo sederci sul pallone altrimenti diventava ovale…

… noi che…il proprietario del pallone giocava sempre anche se era una schiappa e non andava nemmeno in porta…

… noi che…anche senza la traversa non avevamo bisogno della moviola per capire se era goal. “Goal o rigore” metteva sempre tutti d’accordo…

… noi che…al terzo corner è rigore…

… noi che…”rigore seguito da goal è goal”…

… noi che…”siete dispari posso giocare?” – “Eh non lo so, il pallone non è mio (nel caso in cui il pretendente fosse uno scarso)!”…

… noi che…”mi fate entrare?” – “Si basta che ne trovi un altro sennò siamo dispari”…

… noi che…riconoscevamo i calciatori anche se sulla maglietta non c’era scritto il nome…

… noi che…”Una vita da mediano” (Oriali-Ligabue) era già una filosofia di vita…

… noi che…il n° 1 era il portiere, il n°2 ed il n°3 i terzini destro e sinistro, il n° 4 il mediano di spinta, il n° 5 lo stopper, il n° 6 il libero, il n° 7 l’ala destra, il n° 8 una mezzala , il n° 9 il centravanti, il n° 11 l’altra punta possibilmente mancina, il n° 10 la mezzala con la fascia di capitano perchè era inevitabilmente il piu’ bravo…

… noi che…perché un giocatore entrasse in nazionale doveva fare una trafila di 2/3 anni ad alto livello…

… noi che…gli stranieri al massimo 2 per squadra e li conoscevamo tutti…

… noi che…dormivamo con le figurine Panini sotto il cuscino…

… noi che…vivevamo in attesa di 90° minuto e ci sentivamo protetti dalle figure paterne di Paolo Valenti, Necco da Napoli, Bubba da Genova, Giannini da Firenze, Vasino da Milano, Castellotti da Torino, Pasini da Bologna, Tonino Carino da Ascoli, Stroppa “riporto” da Bari o Lecce…

… noi che…”il piede proletario di Franco Baresi” (Beppe Viola); “Maradona ha mano cucita sott il piede sinistro” (Gianni Brera)…

… noi che amiamo il calcio e lo ameremo sempre perchè è il GIOCO più bello del mondo !!!

 

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Odio eterno al calcio moderno…

«A mio parere, la grande popolarità che ha il calcio nel mondo non è dovuta alle farmacie o agli uffici finanziari, bensì al fatto che in ogni piazza in ogni angolo del mondo c’è un bambino che gioca e si diverte con un pallone tra i piedi. Ma il calcio, oggi, è sempre più un’industria e sempre meno un gioco»

Zdenek Zeman