Benvenuto Mister Mourinho

«Sarà una sfida per cui tutti diran­no: “Deve vincere per forza”.
Ma questo è ciò che si aspetta sempre da me e a me piace.
Nel mio prossimo incarico dovrò affrontare un sacco di pressioni
ed è in situazioni come queste che io divento più forte».

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il passato il nostro ONORE,
il futuro la nostra GLORIA,
il presente il nostro ORGOGLIO,
la serie A è nel nostro DNA …
100 ANNI
” Nascerà qui, al ristorante “L’Orologio” in Milano, ritrovo di artisti
e sarà per sempre una squadra di grande talento. Questa notte splendida
darà i colori al nostro stemma: il nero e l’azzurro sullo sfondo d’oro delle stelle.
Si chiamerà Internazionale, perchè noi siamo fratelli del mondo . “
09/03/1908
CAMPIONI D’ITALIA
2007-2008
106890-480

     

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CAMPIONI D’ITALIA !!!
 

JULIO CESAR, J.ZANETTI, MAICON, GROSSO, SAMUEL, MATERAZZI, BURDISSO, CORDOBA, 
CAMBIASSO, VIEIRA, DACOURT, MAXWELL, STANKOVIC, SOLARI, GONZALEZ,
FIGO, IBRAHIMOVIC, CRESPO, RECOBA, CRUZ, ADRIANO, TOLDO, ANDREOLLI

 

MILANO, 18 aprile 2007 – L’Inter è campione d’Italia. Per la quindicesima volta nella sua storia. Uno scudetto conquistato con cinque giornate di anticipo, con una sola sconfitta. Lo scudetto dei record. Come e più di quello del 1988-89, l’ultimo tricolore conquistato sul campo. Prima di quello dell’anno scorso, arrivato a tavolino. Un dominio assoluto. Il cielo è nerazzurro.
È lo scudetto di Massimo Moratti. Presidente, magnate, papà nerazzurro. Ma soprattutto tifoso. Ha speso tanto, dal 1995. Soldi, emozioni. Tutto per arrivare alle 16.45 di stasera, al triplice fischio finale di Siena-Inter. Per godersi un trionfo strameritato. Perchè chi ha sofferto tanto sa gustare più profondamente la vittoria. Per guardare tutti dall’alto. Per vedere San Siro vestito di nerazzurro. Per continuare la tradizione familiare di successi.
È lo scudetto di Roberto Mancini. Un passato da grande giocatore. Un presente da grande allenatore. Invidiato. Discusso. Ma capace di vincere, anzi di stravincere, e di farlo con il gioco sempre come filo conduttore. Forte nel gestire un gruppo di tanti campioni, ma capace di tendere la mano a chi ha sbagliato (vero Adriano?) senza anteporre l’orgoglio al buon senso. Forte delle proprie idee. Capace di parlare senza dover per forza usare il "politichese".
È lo scudetto dei giocatori. Perchè in campo ci vanno loro. E quindi merito alla vecchia guardia, a Zanetti, a Materazzi, che in campo ci hanno messo l’esempio, e fuori la faccia. E non da oggi. Merito ai nuovi acquisti, decisivi per compiere il salto di qualità. Alle sorprese come Maicon, alle conferme come Vieira, e al campione consacrato in nerazzurro. Indovinato: parliamo di Ibrahimovic. Talento cristallino diventato continuo, genio che ha saputo ridurre la sregolatezza, attaccante illuminato diventato spietato goleador.
È lo scudetto dei tifosi. Innamorati. A prescindere. Nelle gioie e nei (passati) dolori. Si sono cementati nelle delusioni, sfogati in pomeriggi e serate amare. È l’ora del riscatto. Della liberazione. Dell’orgoglio. Della gioia sfrenata. Perchè è scudetto. Perchè per loro nerazzurro è sempre stato sinonimo di bello. Ma da stasera lo è ancora di più. C’è più gusto ad essere interisti.

FIERO DI ESSERE INTERISTA !

 

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Stadio “G.Meazza” – Milano, 28 Ottobre 2006, 20:30

Campionato di Serie A – 9ª giornata

 

MILAN  3 – 4  INTER

50′ Seedorf 17′ Crespo
76′ Gilardino 22′ Stankovic
91′ Kakà 47′ Ibrahimovic
69′ Materazzi

Formazioni

Dida Julio Cesar
Cafu Maicon
Nesta Cordoba
Kaladze Materazzi 69′
Jankulovski * Grosso *
Gattuso Zanetti
Pirlo Dacourt **
Ambrosini ** Vieira
Kakà Stankovic
Seedorf Crespo
Inzaghi *** Ibrahimovic ***

Sostituzioni

* 46′ Maldini * 61′ Burdisso
** 46′ Oliveira ** 61′ Figo
*** 46′ Gilardino *** 83′ Samuel

INTER: TI VOGLIAMO COSI’!!!


Una strepitosa Inter vince dominando il derby per 4-3 ed ora, a quota 21 punti (+14 sui rossoneri), è sempre più lanciata in vetta alla classifica. Una vittoria meritata e importantissima quella dei nerazzurri, frutto di una partita giocata alla grande per 70′, fino cioè all’assurda espulsione di Materazzi, reo di aver troppo esultato in occasione del gol del 4-1. La squadra è apparsa fin dall’inizio superiore all’avversario in ogni zona del campo, vogliosa di vincere e consapevole della propria forza; il resto lo hanno fatto i grandi campioni di cui questa squadra dispone. Le reti del successo sono state segnate da Crespo, Stankovic, Ibrahimovic e Materazzi. Le parole di Mancini a fine gara: “Sino al momento che eravamo in campo undici contro undici avevamo dominato la partita. Poi è stato espulso Marco e avevamo Ibra con qualche problema e Vieira che aveva male ad un piede, e noi potevo fare solo un cambio. Lì abbiamo avuto un po’ di problemi, sino al quel momento avevamo fatto benissimo. Vieira? Mi sono accorto che aveva male alla gamba, pensavo che potesse farcela. Mi spiace non averlo potuto sostituire, ma avevo più bisogno di lui che di Ibra che non ce la faceva più e giocava sulla fascia. Alla fine si è arrabbiato un po’ con me e Sinisa, lo ringrazio per quello che ha fatto per la squadra. L’espulsione di Materazzi? Non ce l’ho assolutamente con l’arbitro, il regolamento è patetico e rovina le partite. È davvero un regolamento assurdo. L’arbitro non ha nessuna colpa. Come mai il cambio di Dacourt? Era stato ammonito e poi aveva un problema al bicipite da una settimana. L’avevo visto con un po’ di difficoltà e ho preferito toglierlo. Questa sera ho visto tante cose positive, sono contentissimo. La squadra, sino all’espulsione, ha fatto benissimo e non c’è stata partita, purtroppo le partite possono cambiare per alcuni episodi. Dobbiamo essere felici di aver vinto”.

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Stadio "G.Meazza" – Milano, 26 Agosto 2006, 20:45

"Grazie presidente,
la tua onestà ha cancellato le nostre sofferenze,

adesso facciamogli vedere che si può vincere senza rubare"

 

SUPERCOPPA ITALIANA

INTER  4 – 3  ROMA

13° MANCINI, 25° AQUILANI, 25° AQUILANI
 44° VIEIRA, 65° CRESPO, 74° VIEIRA, 4° (1 TS) FIGO

 

ESSERE INTERISTI

essere interista significava dire essere uno sfigato, ora l’interista è colui che sa vincere onestamente rispettando le regole

perchè essere interisti è uno stile di vita, significa credere nei propri valori sempre e comunque, anche quando le cose vanno male, anche quando si perde, anche quando non tutti sono leali

perchè l’interista vive di forti emozioni, ama una "pazza inter", non gli piace vincere 1 a 0, ma 4 a 3 dopo che perdeva 3 a 0

perchè "è una gioia infinita che dura una vita…"

perchè l’inter è una passione

 

"Nessun titolo ha più valore della lealtà e dell’onore"

FIERO DI ESSERE INTERISTA

    

 


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